Emilia Romagna
La Regione Emilia-Romagna ha una popolazione di 4.459.246 abitanti, con una densità di 197,5 abitanti per kmq distribuiti su una superficie di 22.445,54 kmq.
La regione è suddivisa in 9 Province (Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara, Rimini) per un totale di 348 Comuni.
Dal secondo dopoguerra ad oggi l’Emilia-Romagna ha raggiunto traguardi di sviluppo economico e di qualità della vita che la collocano tra le regione più avanzate d’Europa e del mondo. I suoi marchi e prodotti agricoli e industriali, le sue Università, i suoi servizi sociali e sanitari, le sue eccellenze formative, la sua tradizione di autogoverno sono conosciuti in tutto il mondo e hanno fatto parlare tutto il mondo.
Il PIL dell’Emilia-Romagna supera del 24% la media europea mentre il contributo delle donne all’occupazione, del 4% più alto dell’obiettivo indicato dalla UE a Lisbona e del 16% rispetto alla media nazionale, rappresenta un vero e proprio simbolo dello spirito di iniziativa che caratterizza l’economia regionale e una prova dell’alto livello raggiunto dall’emancipazione femminile.
Sotto il profilo strutturale l’Emilia-Romagna si è sempre connotata come una regione con elevati livelli di benessere e qualità della vita, generalmente ai vertici delle classifiche nazionali.
Il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna è primo in Italia per export per addetto e si colloca stabilmente fra i primi quindici in Europa. Esso mostra la prevalenza dei settori terziari (commercio, alberghi e altri servizi) in termini sia di imprese (oltre 283 mila, pari al 74% del totale) sia di addetti (quasi 999 mila, pari al 60%) e una rilevante concentrazione nei settori manifatturieri. Queste ultime attività rappresentano il 10,8% del totale delle imprese e utilizzano il 29,4% degli addetti.
L’industria meccanica si colloca nei primi cinque posti. In rapporto alla popolazione si colloca al primo posto per nascita di nuove imprese e presenza di studenti; è prima nell’indice di libertà-economica, per contro, è ultima nella graduatoria delle distanze economico-sociali fra la provincia più forte e la provincia più debole e nella graduatoria della delocalizzazione delle imprese; i cittadini dell’Emilia-Romagna possono contare sulla migliore rete italiana di servizi alla persona alle famiglie e su una offerta culturale tra le più articolate e diffuse sul territorio nazionale.
Gli emiliano-romagnoli hanno coniugato, nella loro prassi, ideali forti e universali con un approccio culturale pragmatico alla soluzione dei problemi, alla innovazione economica, sociale e istituzionale; e le istituzioni, le libere e democratiche organizzazione politiche e sindacali e le numerose associazioni di volontariato assistenziale, culturale, sportivo e ricreativo hanno fatto crescere una pratica e una cultura della responsabilità sociale, delle coesione e della democrazia.
Fonte: “Dal Piano territoriale regionale dell’Emilia-Romagna. Una Regione attraente. L’Emilia-Romagna nel mondo che cambia”